Piccole difformità di cui per altro il proprietario dell’immobile ne è inconsapevole si trasformano in una vera e propria iattura una volta che ci si accinge a vendere o a locare il fabbricato che sia un’abitazione o un immobile ad uso diverso. Si resta intrappolati in procedure amministrative lunghe, a volte trattate in modo diverso da Comune a Comune, con la necessità di affrontare importanti spese tecniche per sanarle nonostante il più delle volte si traducano in un minimo spostamento di pareti interne o in diverse sagome delle finestre realizzate anni or sono rispetto a quelle previste in progetto.
Ben venga dunque la possibilità di procedere con agili sanatorie per superare le piccole difformità edilizie che non incidono sulla sicurezza degli edifici e nemmeno sul loro decoro. Piuttosto che subire le conseguenze di un ingessamento del mercato immobiliare a causa dell’intrasferibilità degli immobili affetti da tali criticità, con conseguente progressivo abbandono e depauperamento del patrimonio edilizio non solo dal punto di vista economico ma soprattutto manutentivo, si ritiene che in termini generali quanto annunciato dal Ministro competente possa divenire un’opportunità per la riqualificazione del patrimonio immobiliare.
Insistiamo però anche sull’esigenza di incentivare convintamente il recupero degli immobili contrastando il preoccupante e inarrestabile consumo del suolo al quale si sta assistendo ove interi centri abitati vengono abbandonati preferendo nuove costruzioni su terreni che vengono coperti da colate di cemento.
A ciò si aggiungono le innumerevoli opere edili incompiute o fabbricati industriali, artigianali o commerciali ormai abbandonati che stanno divenendo veri e propri ecomostri. La necessità di recuperare tali immobili non è solo ambientale ma anche volta a garantire l’incolumità e la salute pubblica nonchè il decoro del territorio italiano. La soluzione? Rendere più agevole per i sindaci intervenire in tali casi dopo anni di incuria e degrado, con la possibilità di procedere alla vendita di tali realità che così vedrebbero ripagati gli oneri che l’amministrazione deve sostenere per procedere ad espropri e messe in sicurezza, incentivando gli investimenti dei privati.